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La “Bibbia del Re Giacomo”: il segreto del suo successo

La “Bibbia del Re Giacomo”: il segreto del suo successo

La “Bibbia del Re Giacomo”: il segreto del suo successo

QUEST’ANNO in Inghilterra sono state tenute numerose celebrazioni per commemorare il 400° anniversario della “Versione autorizzata” della Bibbia, nota con il nome di “Bibbia del re Giacomo” (King James Version). Le sono stati dedicati approfondimenti televisivi e radiofonici, dibattiti, conferenze e seminari.

Il principe Carlo ha avuto un ruolo di primo piano nell’organizzare le celebrazioni per questo patrimonio nazionale, che prende il nome da Giacomo I, re d’Inghilterra. Ma in che modo la “Bibbia del re Giacomo”, pubblicata nel maggio 1611, è arrivata a occupare un posto così importante nel cuore dei suoi lettori?

Una nuova stagione di traduzioni

Verso la metà del XVI secolo cominciò a diffondersi in Europa un accresciuto interesse per quello che la Bibbia insegnava. Circa duecento anni prima, nel 1382, John Wycliffe aveva stuzzicato l’appetito spirituale degli anglofoni con una traduzione della Bibbia dal latino. Nei due secoli successivi i suoi seguaci, i lollardi, avevano diffuso in tutto il paese testi della Bibbia copiati a mano.

Un’altra pietra miliare fu il “Nuovo Testamento” dello studioso biblico William Tyndale. Venne tradotto dal testo originale greco in inglese intorno al 1525. Poi, nel 1535, Miles Coverdale pubblicò la sua versione inglese della Bibbia completa. L’anno prima Enrico VIII aveva troncato i rapporti con la Chiesa di Roma e compiuto una mossa strategica. Per rafforzare la sua posizione quale capo della Chiesa d’Inghilterra, aveva autorizzato una traduzione della Bibbia in inglese, nota come la “Grande Bibbia”. Stampata nel 1539, consisteva di un grande volume in caratteri gotici.

I puritani e altri protestanti esiliati che provenivano da tutta l’Europa si stabilirono a Ginevra. Nel 1560 fu pubblicata la “Bibbia di Ginevra”, la prima versione inglese scritta in caratteri di facile lettura, con i capitoli suddivisi in versetti. Arrivata in Inghilterra, acquistò rapidamente popolarità. Nel 1576 la “Bibbia di Ginevra” venne infine stampata anche in Inghilterra. Conteneva cartine e note marginali che aiutavano a capire il testo. Queste note, tuttavia, offendevano la sensibilità di alcuni lettori perché mettevano in discussione l’operato dei papi.

Si raccoglie la sfida

Siccome la “Grande Bibbia” stentava a incontrare il favore generale e la “Bibbia di Ginevra” conteneva note controverse, si decise di pubblicare una Bibbia riveduta. Come testo di riferimento fu scelta la “Grande Bibbia”. L’incarico venne affidato ai vescovi della Chiesa d’Inghilterra, così nel 1568 venne pubblicata quella che prese il nome di “Bibbia dei Vescovi”. Si trattava di un grande volume corredato di numerose incisioni. Tuttavia i calvinisti, che rifiutavano i titoli onorifici clericali, ebbero da eccepire sul termine “vescovi”. Pertanto in Inghilterra la “Bibbia dei Vescovi” non ebbe un vasto consenso.

Dopo essere asceso al trono d’Inghilterra nel 1603, re Giacomo I approvò la stesura di una nuova traduzione della Bibbia. * Affinché tale versione venisse accolta più favorevolmente stabilì che si togliessero tutte le note o i commenti che potevano risultare oltraggiosi.

Re Giacomo si fece promotore del progetto. Infine si misero al lavoro sulle varie sezioni di testo 47 studiosi suddivisi in sei commissioni in vari luoghi del paese. Traendo spunto dal lavoro svolto da Tyndale e Coverdale, produssero in pratica una versione riveduta della “Bibbia dei Vescovi”. Tuttavia attinsero anche dalla “Bibbia di Ginevra” e dal “Nuovo Testamento” di Douay-Rheims, una versione cattolica del 1582.

Il re stesso era uno stimato studioso della Bibbia, e la dedica riportata sulla traduzione, “al sommo e potentissimo principe Giacomo”, gli rendeva onore per l’iniziativa presa. Si riteneva che, in qualità di capo della Chiesa d’Inghilterra, Giacomo si stesse servendo della sua autorità per unificare la nazione.

Un capolavoro letterario

Il clero si compiacque di ricevere dalla mano del re una Bibbia “concepita per essere letta nelle chiese”. Restava la domanda: come sarebbe stata accolta nel paese questa nuova traduzione della Bibbia?

I traduttori, nell’ampia prefazione originale, espressero il loro timore che questa nuova traduzione non incontrasse il favore del pubblico. La “Bibbia del re Giacomo”, invece, riscosse vasti consensi, anche se ci vollero una trentina d’anni perché prendesse il posto della “Bibbia di Ginevra” nel cuore della gente.

“Fu allora che divenne la ‘Versione autorizzata’, sebbene l’unica autorizzazione derivasse dalla sua pregevolezza”, afferma un’opera di consultazione. (The Bible and the Anglo-Saxon People) Un’altra opera dice: “Il suo testo ha acquisito una santità legittimamente ascrivibile solo alla voce diretta di Dio; a moltitudini di cristiani di lingua inglese alterare le parole della ‘Bibbia del re Giacomo’ sembra quasi blasfemo”. — The Cambridge History of the Bible.

Ai confini della terra

I primi coloni inglesi che si stabilirono in Nordamerica portarono con sé la “Bibbia di Ginevra”. In seguito, però, la “Bibbia del re Giacomo” ebbe una maggiore diffusione nel nuovo continente. Man mano che l’impero britannico si espandeva nel mondo, i missionari protestanti promuovevano l’uso di questa versione. Poiché molti che traducevano la Bibbia nelle lingue locali non conoscevano l’ebraico e il greco biblico, la “Bibbia del re Giacomo” divenne il testo di riferimento per la traduzione.

Oggi, stando a quanto riportato dalla British Library, “la ‘Bibbia del re Giacomo’, o ‘Versione autorizzata’, rimane il testo inglese più diffuso nel mondo”. Secondo alcune stime ne sono state pubblicate a livello mondiale più di un miliardo di copie.

Tempo di cambiamenti

Nel corso dei secoli molti hanno ritenuto che la “Bibbia del re Giacomo” fosse l’unica “vera” Bibbia. Nel 1870 se ne intraprese in Inghilterra una revisione completa, la English Revised Version. Una successiva revisione americana di questa nuova versione portò alla pubblicazione dell’American Standard Version. * Nel 1982 è stata pubblicata una revisione più recente della “Bibbia del re Giacomo”, in cui si è cercato, come afferma la prefazione, di “mantenere lo stesso linguaggio poetico cui si era prestata tanta attenzione nella ‘Versione autorizzata’” del 1611.

Sebbene la Bibbia rimanga il libro più diffuso nel mondo, e la “Bibbia del re Giacomo” la sua versione più popolare, il prof. Richard G. Moulton ha osservato: “Con questi scritti ebraici e greci abbiamo fatto tutto quanto era possibile. . . . Li abbiamo tradotti [e] abbiamo rivisto la traduzione . . . Ora in relazione alla Bibbia rimane una sola cosa da fare: leggerla”.

Senza dubbio la “Bibbia del re Giacomo” è un capolavoro letterario, apprezzato e stimato per la sua incomparabile bellezza espressiva. Ma che dire dell’importanza del suo messaggio? Gli scritti ispirati della Bibbia rivelano qual è il rimedio definitivo ai problemi di questi tempi così difficili. Qualsiasi versione o traduzione vogliate usare, i testimoni di Geova saranno lieti di aiutarvi a studiare la Bibbia.

[Note in calce]

^ par. 10 Giacomo era nato nel 1566 e un anno dopo era stato incoronato re di Scozia con il nome di Giacomo VI. Il suo dominio si estese anche all’Inghilterra quando, nel 1603, fu incoronato col titolo di Giacomo I re d’Inghilterra. Nel 1604 assunse il titolo di re di Gran Bretagna.

^ par. 21 Vedi l’omonimo  riquadro.

[Riquadro/Immagine a pagina 23]

 L’AMERICAN STANDARD VERSION

Nel 1901, prendendo come testo di riferimento la “Bibbia del re Giacomo”, si pubblicò l’American Standard Version. Nella prefazione viene detto: “Non siamo insensibili all’eleganza e al vigore stilistico, giustamente decantati, della ‘Versione autorizzata’”. Ciò nondimeno nell’American Standard Version fu apportato un cambiamento significativo.

La prefazione spiega: “I revisori americani, dopo attenta considerazione, conclusero unanimemente che la superstizione giudaica secondo cui il nome divino era troppo sacro per essere pronunciato non doveva più essere vincolante per le versioni in inglese o in altre lingue dell’Antico Testamento, come fortunatamente non lo è nelle numerose versioni prodotte dagli odierni missionari”.

In realtà la “Bibbia del re Giacomo” non omette completamente il nome divino, Geova, che infatti compare in quattro punti: Esodo 6:3; Salmo 83:18; Isaia 12:2 e Isaia 26:4. D’altra parte l’American Standard Version del 1901 restituisce al nome divino il posto che gli spetta nella Bibbia in circa 7.000 punti.

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1901

[Riquadro/Immagine a pagina 24]

SODDISFATTO UN BISOGNO SPECIFICO

Nel 1907 fu pubblicata negli Stati Uniti d’America per la Watch Tower Bible and Tract Society un’edizione della “Bibbia del re Giacomo” degli Studenti Biblici. Includeva una vasta appendice dal titolo “Manuale degli insegnanti della Bibbia bereana”. In seguito i testimoni di Geova stamparono la “Bibbia del re Giacomo” con le loro macchine da stampa. Nel 1992 ne avevano prodotte 1.858.368 copie.

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1907

[Riquadro/Immagine a pagina 24]

UNA PREGEVOLE TRADUZIONE MODERNA

Negli ultimi 50 anni sono state realizzate molte versioni della Bibbia (alcune delle quali sono state stampate in diverse lingue). Molti considerano particolarmente pregevole la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture. Ne sono state distribuite, per intero o in parte, milioni di copie in un centinaio di lingue. Le cartine, le concordanze e l’appendice dell’edizione con riferimenti aiutano i lettori a comprendere più chiaramente il messaggio della Bibbia per i nostri giorni.

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1961

[Immagine a pagina 22]

1611

[Fonte dell’immagine a pagina 22]

Art Resource, NY