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Non permettiamo che nulla ci allontani da Geova

Non permettiamo che nulla ci allontani da Geova

“Sceglietevi oggi chi volete servire” (GIOS. 24:15)

1-3. (a) Perché Giosuè è un buon esempio quanto a fare la scelta giusta nella vita? (b) Cosa dobbiamo ricordare quando ci troviamo a prendere decisioni?

LE SCELTE che si fanno possono avere profonde implicazioni. Poter scegliere permette, in una certa misura, di dare un indirizzo alla propria vita. È un po’ come un uomo che percorre una strada e all’improvviso si trova davanti a un bivio. Quale direzione sceglierà? Se ha una meta precisa, una delle due probabilmente lo avvicinerà alla sua destinazione mentre l’altra lo allontanerà.

2 La Bibbia parla di molte persone che si trovarono in una situazione simile. Ad esempio, Caino dovette decidere se dare libero sfogo alla propria ira o controllarsi (Gen. 4:6, 7). Giosuè dovette decidere se servire il vero Dio o adorare falsi dèi (Gios. 24:15). La sua meta era di tenersi stretto a Geova, per cui fece una scelta che lo avrebbe portato in quella direzione. Caino, invece, non aveva lo stesso obiettivo e scelse una strada che lo allontanò ulteriormente da Geova.

3 Anche noi certe volte ci troviamo, per così dire, davanti a un bivio. In quei casi dobbiamo ricordare qual è la nostra meta, il nostro obiettivo: dare gloria a Geova in tutto ciò che facciamo ed evitare qualsiasi cosa possa allontanarci da lui. (Leggi Ebrei 3:12.) In questo articolo e nel prossimo prenderemo in esame sette campi in cui non dobbiamo permettere a nulla di allontanarci da Geova.

LAVORO E CARRIERA

4. Che ruolo ha il lavoro nella vita di una persona?

4 I cristiani hanno il dovere di provvedere a se stessi e alla loro famiglia. La Bibbia indica che se un cristiano non vuole provvedere alla sua casa è peggiore  di un non credente (2 Tess. 3:10; 1 Tim. 5:8, nt.). Il lavoro secolare ha indubbiamente un ruolo essenziale nella nostra vita; se non stiamo attenti, però, lavoro e carriera potrebbero allontanarci da Geova. Come?

5. Quali fattori bisogna tenere presenti nel valutare un’offerta di lavoro?

5 Se siamo alla ricerca di un impiego e viviamo in un paese in cui il lavoro scarseggia, potremmo essere tentati di accettare al volo la prima offerta che ci capita, qualunque essa sia. Supponiamo, però, che si tratti di un lavoro che è in contrasto con i princìpi biblici oppure che, per via di orari, spostamenti o eventuali trasferte, rischia di ostacolare le nostre attività cristiane o di tenerci lontani dalla famiglia. Dovremmo accettarlo comunque, pensando che un lavoro, anche se non ideale, è sempre meglio di niente? Non dimentichiamo che scegliere la strada sbagliata potrebbe allontanarci da Geova (Ebr. 2:1). Che siamo in cerca di un lavoro o stiamo valutando la possibilità di cambiare quello che abbiamo, cosa ci aiuterà a prendere una decisione saggia?

6, 7. (a) Quali obiettivi ci si può porre per quanto riguarda il lavoro? (b) Quale obiettivo ci farà avvicinare a Geova, e perché?

6 Come abbiamo già detto, dobbiamo ricordare qual è la nostra meta. Chiediamoci: “Dove voglio arrivare con il mio lavoro?” Se per noi il lavoro è un mezzo per mantenere noi stessi e la nostra famiglia così da poter servire Geova, egli benedirà i nostri sforzi (Matt. 6:33). Anche se da un giorno all’altro dovessimo perdere il posto o subire un rovescio economico, Geova saprebbe come aiutarci (Isa. 59:1). La Bibbia dice che egli “sa liberare le persone di santa devozione dalla prova” (2 Piet. 2:9).

7 E se invece il nostro obiettivo fosse unicamente quello di arricchire? Potremmo anche riuscirci. In quel caso, però, non dimentichiamo che il “successo” ha un prezzo: un prezzo troppo alto da pagare. (Leggi 1 Timoteo 6:9, 10.) Dare troppa importanza ai soldi e alla carriera non farà che allontanarci da Geova.

8, 9. Su cosa dovrebbero riflettere i genitori nel valutare il proprio atteggiamento verso il lavoro? Spiegate.

8 Se siete genitori, pensate all’effetto che il vostro esempio ha sui vostri figli. Cosa vedono? Che per voi è più importante la carriera o l’amicizia con Geova? Se osservassero che date la precedenza a status, prestigio e ricchezza, potrebbero finire per seguirvi sulla stessa strada pericolosa. O magari a soffrirne potrebbe essere il loro rispetto nei vostri confronti. Una ragazza cristiana dice: “Fin dove riesco a ricordare, mio padre è sempre stato molto preso dal lavoro. All’inizio sembrava che si desse tanto da fare per darci il meglio. Voleva che non ci mancasse niente. Ma negli ultimi anni è cambiato qualcosa. Non fa che lavorare, e poi porta a casa oggetti di lusso, non propriamente beni di prima necessità. E così adesso siamo conosciuti come quelli che hanno un sacco di soldi, e non come una famiglia che incoraggia gli altri a impegnarsi nelle attività spirituali. Ai soldi di mio padre preferirei mille volte la sua presenza in senso spirituale”.

9 Genitori, non allontanatevi da Geova concentrandovi troppo sul lavoro. Dimostrate ai vostri figli con l’esempio di essere davvero convinti che le più grandi ricchezze sono quelle spirituali, non quelle materiali (Matt. 5:3).

10. Quali domande può farsi un ragazzo che deve decidere cosa fare nella vita?

10 Se sei giovane e stai pensando a cosa fare nella vita, cosa può aiutarti  a imboccare la strada giusta? Come abbiamo già detto, devi sapere dove vuoi arrivare. Il lavoro che vorresti fare e l’istruzione di cui avresti bisogno per poterlo svolgere ti aiuterebbero a concentrarti sul servire Geova? Oppure ti allontanerebbero da lui? (2 Tim. 4:10). Vuoi fare la stessa vita di quelle persone la cui felicità dipende dalla consistenza del conto in banca o dall’andamento dei loro investimenti? Oppure deciderai di avere la stessa fiducia di Davide? “Ero giovane, sono anche invecchiato”, scrisse, “eppure non ho visto nessun giusto lasciato interamente, né la sua progenie cercare il pane” (Sal. 37:25). Ricorda: una strada ti porterà lontano da Geova, l’altra ti darà la vita migliore che tu possa immaginare. (Leggi Proverbi 10:22; Malachia 3:10.) Quale sceglierai? *

TEMPO LIBERO E DIVERTIMENTI

11. Che valore riconosce la Bibbia allo svago? Cosa dobbiamo comunque ricordare?

11 La Bibbia non è contro il divertimento, né dipinge lo svago come una perdita di tempo. Scrivendo a Timoteo, Paolo riconobbe che l’esercizio fisico ha una certa utilità (1 Tim. 4:8). La Bibbia dice inoltre che c’è “un tempo per ridere” e “un tempo per saltare”, e incoraggia a concedersi il dovuto riposo (Eccl. 3:4; 4:6). Se non facciamo attenzione, però, svago e divertimenti potrebbero allontanarci da Geova. Come? Fondamentalmente il pericolo sta nel tipo di svago che si sceglie e nella quantità di tempo che gli si dedica.

Se è del giusto tipo e nella giusta quantità, lo svago fa bene

12. Che domande dovremmo farci sul tipo di svago che scegliamo?

12 Parliamo prima di tutto di cosa facciamo nel tempo libero. Nessuno nega che ci siano forme di svago sane. È anche vero, però, che gran parte dei divertimenti che vanno per la maggiore esaltano cose che Dio odia, come violenza, spiritismo e sesso illecito. Perciò dobbiamo valutare attentamente gli svaghi e i divertimenti che scegliamo. Che effetto hanno su di noi? Alimentano uno spirito violento, fortemente competitivo o nazionalistico? (Prov. 3:31). Incidono pesantemente sulle nostre finanze? Potrebbero far inciampare qualcuno? (Rom.  14:21). Con che genere di persone ci portano a contatto? (Prov. 13:20). Ci fanno desiderare di compiere azioni sbagliate? (Giac. 1:14, 15).

13, 14. Quali valutazioni bisogna fare riguardo alla quantità di tempo da dedicare allo svago?

13 È bene riflettere anche sul fattore tempo. Chiediamoci: “Lo svago mi assorbe così tanto da lasciarmi poco spazio per le attività spirituali?” Se dedichiamo troppo tempo a svagarci e a divertirci potremmo scoprire che non ne riceviamo i benefìci sperati. Se invece teniamo queste attività al posto giusto, ci godremo il tempo libero ancora di più. Infatti, chi sa di essersi già occupato “delle cose più importanti” può rilassarsi senza sensi di colpa. (Leggi Filippesi 1:10, 11.)

14 Per quanto la prospettiva di passare tanto tempo a divertirsi sia allettante, imboccare questa strada può allontanare da Geova. Kim, una sorella di vent’anni, l’ha constatato di persona. “Non mi perdevo una festa”, racconta. “Ogni fine settimana, dal venerdì alla domenica, c’erano occasioni a cui non potevo mancare. Adesso però capisco che ci sono tante altre cose più importanti da fare. Per esempio, ora che sono pioniera mi alzo alle sei del mattino per andare in servizio, perciò non posso starmene in giro fino all’una o alle due di notte. Lo so che divertirsi in compagnia non è necessariamente sbagliato, ma può far perdere un sacco di tempo. Come per qualsiasi altra cosa, ci vuole il senso della misura”.

15. In che modo i genitori possono provvedere ai figli il giusto tipo di svago?

15 I genitori hanno la responsabilità di provvedere alla famiglia in senso materiale, spirituale ed emotivo. Questo include anche lo svago. Se siete genitori, non fate i guastafeste condannando a priori ogni divertimento. D’altra parte, dovete stare attenti alle influenze negative (1 Cor. 5:6). Non lasciando le cose al caso, riuscirete a trovare attività ricreative che risulteranno piacevoli e rilassanti per tutta la famiglia. * In questo modo voi e i vostri figli sceglierete una strada che vi avvicinerà a Geova.

RAPPORTI CON I FAMILIARI

16, 17. Quale esperienza penosa vivono molti genitori, e come sappiamo che Geova comprende il loro dolore?

16 Il legame tra genitore e figlio è così forte che Geova se ne è servito per illustrare l’amore che prova per i suoi servitori (Isa. 49:15). Perciò è normale soffrire profondamente quando un familiare abbandona Geova. “Ero affranta”, dice una sorella la cui figlia era stata disassociata. “Mi chiedevo: ‘Perché ha lasciato Geova?’ Mi sentivo in colpa e me la prendevo con me stessa”.

17 Se questo è anche il vostro caso, Geova comprende il dolore che provate. Quando il suo primo figlio umano e poi la maggior parte delle persone prima del Diluvio si ribellarono, “se ne addolorò nel suo cuore” (Gen. 6:5, 6). Per chi non ha subìto una perdita del genere può essere difficile capire quanto possa fare male. Nonostante il dolore, però, non sarebbe saggio allontanarsi da Geova a causa della condotta sbagliata di un familiare che viene disassociato. Come si possono dunque affrontare la sofferenza e la pena provocate da un familiare che lascia Geova?

18. Perché i genitori non devono colpevolizzarsi se un figlio lascia Geova?

18 Non date a voi stessi la colpa dell’accaduto. Geova ha messo gli esseri umani davanti a una scelta, e ogni familiare dedicato e battezzato deve  “[portare] il proprio carico” di responsabilità (Gal. 6:5). In ultima analisi, agli occhi di Geova è il peccatore a essere responsabile della sua scelta, non voi (Ezec. 18:20). Non è neanche giusto dare la colpa ad altri. Rispettate le disposizioni che Geova ha stabilito per il suo popolo in materia di disciplina. “Prendete la vostra determinazione contro [il Diavolo]”, e non contro i pastori che agiscono per proteggere la congregazione (1 Piet. 5:8, 9).

Non è sbagliato sperare che una persona cara torni a Geova

19, 20. (a) Cosa può aiutare i genitori di un disassociato a lenire il dolore? (b) Che speranza nutrono giustamente i genitori di un disassociato?

19 D’altro canto, se imboccate la strada del risentimento nei confronti di Geova, vi allontanerete da lui. Ciò che il vostro familiare deve vedere in voi è la ferma determinazione a mettere Geova al di sopra di qualsiasi altra cosa, compresi i legami di parentela. Pertanto nell’affrontare la situazione prendetevi cura della vostra spiritualità. Non vi isolate dai vostri fedeli fratelli e sorelle (Prov. 18:1). Aprite il cuore a Geova in preghiera (Sal. 62:7, 8). Non cercate scuse per frequentare un familiare disassociato, ad esempio tramite e-mail (1 Cor. 5:11). Continuate a impegnarvi nelle attività spirituali (1 Cor. 15:58). La sorella già citata dice: “So che devo tenermi occupata servendo Geova e rimanere spiritualmente forte, così quando mia figlia tornerà a Geova sarò in grado di aiutarla”.

20 La Bibbia dice che l’amore “spera ogni cosa” (1 Cor. 13:4, 7). Non è sbagliato sperare che una persona cara rientri nell’organizzazione di Geova. Ogni anno molti trasgressori si pentono e fanno ritorno. Geova non è riluttante ad accogliere chi si pente; al contrario, è “pronto a perdonare” (Sal. 86:5).

FACCIAMO SCELTE SAGGE

21, 22. Come siete decisi a usare il vostro libero arbitrio?

21 Geova ha dotato le sue creature umane del libero arbitrio. (Leggi Deuteronomio 30:19, 20.) La libertà che ne consegue, comunque, comporta anche una seria responsabilità. Ogni cristiano dovrebbe chiedersi: “Che strada ho imboccato? Ho permesso al lavoro, allo svago o ai rapporti familiari di allontanarmi da Geova?”

22 L’amore di Geova per i suoi servitori non vacilla mai. Niente può separarci da lui, a meno che noi non prendiamo una strada sbagliata (Rom. 8:38, 39). Ma le cose non devono andare così per forza. Poniamoci questo obiettivo: non lasceremo che nulla ci allontani da Geova. Il prossimo articolo parlerà di altri quattro campi in cui possiamo dimostrare che questa è la nostra determinazione.

^ par. 15 Alcuni suggerimenti in proposito si trovano in Svegliatevi! di novembre 2011, pagine 17-19.